Storia del Focusing

Agli inizi degli anni ’60, Eugene Gendlin svolse una ricerca su un vasto campione di registrazioni per comprendere perché alcune persone traevano beneficio dalla psicoterapia e altre no. In collaborazione con Carl Rogers e con l’equipe del dipartimento di Psicologia dell’Università di Chicago, Gendlin studiò numerosi casi di clienti di terapeuti appartenenti a diverse scuole di pensiero. La sua scoperta fu sorprendente: l’esito positivo della terapia non dipendeva dall’orientamento teorico, dall’abilità o dall’esperienza del terapeuta.

Ascoltando le registrazioni delle sedute, Gendlin notò che le persone per cui la terapia era efficace si esprimevano in modo diverso: parlavano più lentamente, con pause frequenti, cercando con cura le parole giuste per descrivere ciò che stavano provando. Riuscivano a rimanere in contatto con una sensazione vaga e difficile da definire, una sensazione percepita nel corpo. Questo modo di esprimersi e di ascoltare il corpo risultava essere un fattore cruciale per il successo del processo terapeutico.

Gendlin ebbe quindi l’intuizione di codificare questa capacità, che alcune persone utilizzavano naturalmente, per renderla accessibile a tutte le persone interessate. Il suo obiettivo era di aiutare chiunque a trarre maggior beneficio dalla terapia e a sviluppare una relazione più profonda con il proprio vissuto corporeo. Nel 1978 Gendlin pubblicò il libro “Focusing”, in cui presentava il modello dei sei passi per insegnare questa abilità a chi non la utilizzava spontaneamente. Questo metodo non era pensato solo per la psicoterapia, ma poteva essere applicato in molti altri contesti della vita quotidiana, partendo dal presupposto che tutti possiedono questa capacità e possono coltivarla e rafforzarla.

Intorno a Gendlin e al Focusing si sviluppò un movimento internazionale, che fa capo a The Focusing Institute di New York. Molte persone in tutto il mondo sono entrate in contatto con il proprio vissuto corporeo attraverso l’apprendimento del Focusing, scoprendo una nuova modalità di ascolto profondo e consapevole di sé. Questo approccio ha avuto un impatto significativo, non solo nel campo della psicoterapia, ma anche in quello della crescita personale, dell’educazione, della risoluzione dei conflitti e della consapevolezza di sé.

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